𝐋𝐚 𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟎𝟖.𝟎𝟒.𝟐𝟎𝟐𝟏: Il reato di autoriciclaggio non è configurabile se l’evasione fiscale “presupposta” non supera la soglia di punibilità.

Il reato di autoriciclaggio non è configurabile se l’evasione fiscale “presupposta” non supera la soglia di punibilità.

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Corte di Cassazione, Sentenza n. 11986 del 29.3.2021

1 – La Corte si occupa di una contestazione del delitto di autoriciclaggio (art. 648 ter c.p.:“chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648 bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 25.000”) in rapporto alla previa consumazione di reati in materia fiscale (d.lgs. 74/2000) e del reato di appropriazione indebita.

Rammentando che il perfezionamento del delitto presupposto deve precedere il momento consumativo del reato autoriciclaggio, la Cassazione ribalta la decisione della Corte di merito che aveva ritenuto configurabile il reato in questione anche in rapporto a una condotta di evasione tributaria di una somma che non superava la soglia prevista dalla norma incriminatrice (d.lgs. 74/2000).

La Corte di merito aveva, infatti, ritenuto applicabile l’art. 648 ult. co. c.p. (richiamato dall’art. 648 ter c.p.) a mente del quale la disposizione incriminatrice si applica “anche quando l’autore del delitto da cui il denaro o le cose provengono non è imputabile o non è punibile ovvero quando manchi una condizione di procedibilità riferita a tale delitto”. La Suprema Corte chiarisce, all’opposto, che la soglia di punibilità rientra tra gli elementi costitutivi del reato in quanto equivale all’individuazione di una quota di rilevanza quantitativa e/o qualitativa del fatto tipico. La mancata integrazione della soglia esclude, quindi, una lesione penalmente rilevante del bene giuridico tutelato, consistente, nel caso in esame, nella salvaguardia degli interessi patrimoniali dello Stato connessi alla percezione dei tributi e tanto anche in ossequio alla necessità di esaltare il principio di offensività.

La mancata integrazione della soglia di punibilità, quindi, esclude la sussistenza del reato presupposto e, conseguentemente, la configurabilità del reato di autoriciclaggio.

2 – Escluso il reato presupposto di natura tributaria, la Corte esclude anche la sussistenza del reato presupposto di appropriazione indebita (art. 646 c.p.) in quanto – sebbene l’appropriazione indebita sia configurabileanche qualora non risulti il dissenso dei soci e neppure in assenza di uno stato di insolvenza della società – è necessario che la condotta appropriativa non sia riconducibile, neppure indirettamente, all’oggetto sociale, il che, nel caso di specie, non è stato adeguatamente accertato.