La domanda del 04.11.2020
Domanda: ๐๐ง ๐ฆ๐๐ญ๐๐ซ๐ข๐ ๐๐ข ๐๐๐๐๐ซ๐ญ๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ข ๐๐ข๐๐ ๐ง๐จ๐ฌ๐ญ๐ข๐๐ข ๐ฏ๐จ๐ฅ๐ญ๐ข ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ซ๐ข๐๐๐ซ๐๐ ๐๐๐ฅ ๐ฏ๐ข๐ซ๐ฎ๐ฌ ๐๐จ๐ฏ๐ข๐ ๐๐, ๐จ๐ฅ๐ญ๐ซ๐ ๐๐ฅ๐ฅโ๐ฎ๐ญ๐ข๐ฅ๐ข๐ณ๐ณ๐จ ๐๐ข ๐ญ๐๐ฆ๐ฉ๐จ๐ง๐ข ๐ง๐๐ฌ๐จ๐๐๐ซ๐ข๐ง๐ ๐๐ข ๐/๐จ ๐จ๐ซ๐จ๐๐๐ซ๐ข๐ง๐ ๐๐ข, ๐ฬ ๐๐จ๐ง๐ฌ๐๐ง๐ญ๐ข๐ญ๐จ ๐ซ๐ข๐๐จ๐ซ๐ซ๐๐ซ๐ ๐๐ ๐๐ฌ๐๐ฆ๐ข ๐ฆ๐จ๐ฅ๐๐๐จ๐ฅ๐๐ซ๐ข ๐ฌ๐ฎ ๐๐ฌ๐ฉ๐๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐๐ญ๐จ ๐๐ ๐๐ฅ๐ญ๐ซ๐ฎ๐ข ๐๐ฅ๐ฎ๐ข๐๐ข ๐๐จ๐ซ๐ฉ๐จ๐ซ๐๐ข ?
Risposta: Con sentenza n. 10933 del 6 ottobre 2020 il T.A.R. Lazio ha, tra lโaltro, rilevato che lโeventuale divieto di esecuzione degli esami molecolari sullโespettorato o altri fluidi, oltre a non avere alcun fondamento normativo, si rivela contrario alle risultanze scientifiche e, ancor prima, al principio di precauzione. In proposito, si รจ infatti osservato che la modalitร certificata di riconoscimento del contagio non puรฒ essere limitata solo a determinate tipologie di esami, ove siano invece dimostrate lโutilitร e sistematicitร dei diversi accertamenti sanitari.
Non la parcellizzazione o la frammentazione, bensรฌ la convergente azione volta allโindividuazione di soggetti positivi, รจ dunque coerente con il predetto principio, anche e proprio alla luce delle limitazioni, anche costituzionali, che la diagnosi di positivitร comporta e che, dunque, devono essere rimosse nel piรน breve tempo possibile, ove insussistente, ricordandosi, poi, che anche lโesame rino-orofaringeo non รจ altro che una istantanea della situazione sanitaria dellโesaminato, senza alcuna certezza della non positivitร successiva.
In definitiva, risponde al principio di precauzione la massimizzazione della possibilitร di esame, oltre che mediante strutture specializzate a ciรฒ dedicate, tramite lโeffettuazione della panoplia di esami che la scienza individua e riconosce come utili allo scopo.