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Cassazione civile, sez. I, ordinanza 27 marzo 2025, n. 8070

Ai fini del rispetto della regola di sussidiarietร  di cui all’art. 2042 c.c., la domanda di ingiustificato arricchimento (avanzata autonomamente, ovvero in via subordinata, rispetto ad altra domanda principale) รจ proponibile ove la diversa azione – sia essa fondata sul contratto ovvero su una specifica disposizione di legge, ovvero ancora su clausola generale – si riveli carente ab origine del titolo giustificativo, restando viceversa preclusa ove quest’ultima sia rigettata per prescrizione o decadenza del diritto azionato o per carenza di prova del pregiudizio subito o per nullitร  derivante dall’illiceitร  del titolo contrattuale per contrasto con norme imperative o con l’ordine pubblico.

Nelle ipotesi di arricchimento indiretto (o mediato) l’azioneย ex art. 2041 c.c.ย รจ di regola esclusa – potendo l’impoverito fruire dell’azione, di norma contrattuale, nei confronti del terzo soggetto, diverso da quello il cui patrimonio si sia arricchito, e mancando l’unicitร  del fatto causativo dell’impoverimento e dell’arricchimento – ma, in via eccezionale, รจ ammessa nei casi in cui vi sia un arricchimento indiretto (o mediato) della P.A. rispetto ad un ente anch’esso di natura pubblicistica direttamente beneficiario o utilizzatore della prestazione dell’impoverito, ovvero nei casi in cui l’arricchimento sia conseguito dal terzo in forza di un rapporto gratuito o meramente di fatto con il soggetto obbligato.

L’impoverito che abbia la possibilitร  di agire nei confronti dell’altro contraente non puรฒ esercitare l’azione di indebito arricchimento nei confronti del terzo che ha beneficiato della prestazione, costituendo l’indebito arricchimento solo un effetto indiretto o riflesso della prestazione eseguita nell’ambito del rapporto contrattuale, restando esperibile la relativa azione contro la persona destinataria per legge o per contratto della prestazione.

Per quanto in questa sede di rilievo, dunque, ove il terzo beneficiario sia un soggetto, anche pubblico, che abbia ottenuto la prestazione in virtรน di atto a titolo oneroso, difetta la possibilitร  di esercitare l’azione di indebito arricchimento.

Stante l’esistenza di un titolo oneroso dell’acquisto della prestazione, nel rapporto tra arricchito e beneficiario diretto della prestazione, l’azione di ingiustificato arricchimento, quale arricchimento indiretto, non รจ ammissibile.

Principio di diritto:ย “In tema di ingiustificato arricchimento, l’azioneย ex art. 2041 c.c.ย รจ ammessa eccezionalmente nei casi di arricchimento indiretto solo quando l’arricchimento sia ottenuto da un’amministrazione pubblica in conseguenza della prestazione eseguita dall’impoverito in favore di un altro ente pubblico, ovvero quando l’arricchimento sia conseguito dal terzo a titolo gratuito o senza alcun titolo nei confronti del beneficiario diretto della prestazione stessa, ma non anche quando il terzo, anche se si tratta di un’amministrazione pubblica, abbia conseguito la prestazione in virtรน di un titolo oneroso nei confronti del privato beneficiario”.

Si osserva che la disciplina del subappalto nei contratti pubblici รจ contenuta nell’art. 119 del D.Lgs. n. 36/2023 (codice dei contratti pubblici).