๐๐ ๐ฉ๐ข๐ฅ๐ฅ๐จ๐ฅ๐ ๐๐ข ๐๐ข๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ ๐๐ข๐ฏ๐ข๐ฅ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐.๐๐.๐๐๐๐: Lโinefficacia del contratto nel caso di mancato ottenimento dei titoli edilizi integra una condizione risolutiva propria (e non un diritto di recesso)
Lโinefficacia del contratto nel caso di mancato ottenimento dei titoli edilizi integra una condizione risolutiva propria (e non un diritto di recesso)
a cura dellโavvocato Paolo Vincenzo Rizzardi
#clausolevessatorie #dirittodirecesso #art.1341comma2c.c. #art.1373c.c.
Corte di Cassazione, sez. II civile, sentenza n. 24318 del 05/08/2022
La pronuncia in commento offre degli ottimi spunti di riflessione sul perimetro applicativo delle clausole vessatorie.
Preliminarmente, nellโambito del contratto tra pari (primo contratto), ย regolato dal codice civile, le clausole vessatorie sono disciplinate dallโarticolo 1341, comma 2, c.c. Tale addentellato normativo stabilisce che โIn ogni caso non hanno effetto, se non sono specificamente approvate per iscritto, le condizioni che stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte,ย limitazioni di responsabilitร ย [1229], facoltร diย recedereย dal contratto [1373] o di sospenderne l’esecuzione [1461], ovvero sanciscono a carico dell’altro contraenteย decadenzeย [2965], limitazioni alla facoltร di opporreย eccezioniย [1462], restrizioni alla libertร contrattuale nei rapporti coi terzi [1379,ย 1566,ย 2596], tacitaย prorogaย oย rinnovazioneย del contratto [1597,ย 1899],ย clausole compromissorieย [808ย c.p.c.] o deroghe alla competenza dell’autoritร giudiziaria [1370;ย 6,ย 28,ย 29,ย 30,ย 413ย c.p.c.].โ
Relativamente al caso di specie, esso ha ad oggetto un contratto preliminare di vendita di cosa futura, caratterizzato da una clausola, prevista dallโarticolo 10 della medesima regolamentazione pattizia, con la quale si stabiliva la nullitร del contratto โ rectius inefficacia- nel caso in cui la parte promittente venditrice non avesse ottenuto il permesso a costruire e le ulteriori autorizzazioni entro un dato termine.
Sul punto, occorre specificare che tale clausola non era stata specificatamente approvata per iscritto.
Ciรฒ premesso, lโattore chiedeva che fosse accertata la natura vessatoria della clausola, di cui allโarticolo 10 del contratto preliminare di vendita di cosa futura, stipulato tra le parti in data 23 maggio 2004, con declaratoria di validitร ed efficacia delle restanti pattuizioni.
Il Tribunale, con sentenza n. 40/2011, accoglieva la domanda principale, stabilendo, quindi, la natura vessatoria della suddetta clausola di cui all’art. 10 del preliminare, con conferma della validitร delle restanti pattuizioni. Invero, si riteneva che tale clausola avesse attribuito alla parte la facoltร di recedere dal contratto. Altresรฌ, il giudice di prime cure chiariva che โ[…] tale clausola non poteva produrre alcun effetto nei confronti del promissario acquirente, poichรฉ non espressamente approvata per iscritto con la doppia firma, ai sensi dell’art. 1341, comma 2, c.c.; in ultimo, precisava che, nonostante il carattere assorbente di tale rilievo, vi era anche violazione della buona fede da parte del promittente venditore, in pendenza della condizione sospensiva anzidettaโ.
Ciรฒ ha condotto, la parte soccombente a proporre impugnazione.
Sul gravame, la Corte dโappello rigettava lโimpugnazione e, per lโeffetto, confermava integralmente la pronuncia impugnata.
Ciรฒ premesso, la Suprema Corte di Cassazione, con la pronuncia in parola, dimostra di non condividere la ricostruzione eseguita dai giudici di merito.
Infatti, il collegio, attraverso lโinterpretazione letterale della clausola, di cui allโarticolo 10 del contratto preliminare di vendita di cosa futura, chiarisce che la previsione contrattuale debba qualificarsi come condizione risolutiva propria, con conseguente inapplicabilitร dellโarticolo 1341, comma 2, c.c.
Infatti, la Suprema Corte di Cassazione evidenzia che: โ[…] l’opzione ermeneutica cui ha aderito il Giudice di merito non รจ confortata dai termini letterali contemplati dalla clausola in questione. […] รจ intrinsecamente contraddittoria la qualificazione in termini di recesso di una previsione contrattuale che subordini lo scioglimento del negozio alla mancata verificazione di un determinato evento ad una certa data.
In proposito, si osserva che la pattuizione, inserita in un preliminare di vendita immobiliare, che preveda la risoluzione ipso iure qualora – con riferimento al bene, che ne costituisce l’oggetto (nella fattispecie in una vendita di appartamenti facenti parte di un fabbricato da costruire) – non vengano rilasciati i permessi a costruire entro una determinata data, per fatto non dipendente dalla volontร delle parti, deve qualificarsi come condizione risolutiva propria, determinando l’effetto risolutivo di quel contratto, evidentemente consistente nella sua sopravvenuta inefficacia, in conseguenza dell’avverarsi di un evento estraneo alla volontร dei contraenti (sebbene specificamente dedotto pattiziamente) nonchรฉ dello spirare del termine, pure ritenuto nel loro interesse comune. Ne discende che dal tenore testuale della clausola emerge che la statuizione sull’efficacia del negozio contemplata dall’art. 10 del preliminare dovesse essere ancorata, non giร ad una facoltร del predisponente di sciogliersi unilateralmente dal contratto con efficacia ex nunc, bensรฌ ad un avvenimento futuro e incerto con efficacia ex tunc.
[…]Il descritto approdo esegetico esclude in radice che si rientri nell’ambito delle clausole vessatorie di cui all’art. 1341, comma 2, c.c., non solo con riguardo all’ipotizzata previsione di un diritto di recesso – in realtร non prospettato dalla clausola -, ma anche con riferimento all’esclusione del diritto al risarcimento dei danni in favore del promissario acquirente ove il preliminare si fosse sciolto per il mancato avveramento dell’evento futuro e incerto entro la data indicata, appunto perchรฉ tale precisazione costituiva un mero corollario dello scioglimento del negozio all’esito del mancato avveramento dell’evento.โ
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