𝐋𝐚 𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝟐𝟑.𝟎𝟑.𝟐𝟎𝟐𝟏: Gli indici del reato continuato

Gli indici del reato continuato

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Corte di Cassazione, sez. I pen., Sentenza n. 7797 del 26.02.2021

La vicenda è relativa alla richiesta, effettuata in sede esecutiva, della continuazione tra reati commessi da alcuni individui. In particolare, si discute della continuazione tra (la condanna per) l’associazione a delinquere con i successivi reati-scopo contro il patrimonio (furto aggravato e ricettazione) e (la condanna per) un successivo furto aggravato commesso da alcuni degli associati.

Giova rammentare che la continuazione tra il reato associativo e i reati fine, sussiste qualora questi ultimi siano stati programmati – almeno nelle linee essenziali – al momento in cui il partecipe si è determinato a fare ingresso nel sodalizio (Cassazione penale sez. I, 22/06/2020, n.23818).

Nel caso di specie, il Giudice dell’esecuzione ha negato la continuazione poiché il reato era sembrato eccentrico rispetto agli altri quanto a luogo e a modalità di esecuzione.

La Suprema Corte, nel non condividere in fatto la tesi del Giudice dell’esecuzione, rammenta che “ai fini dell’operatività dell’istituto della continuazione, il presupposto indefettibile (l’unicità del disegno criminoso) è da intendere quale preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte violatrici, almeno nelle loro linee essenziali”. La continuazione si colloca, quindi, in una fase antecedente al perfezionamento delle condotte delittuose che ne sono espressione, così da manifestare una minore pericolosità sociale e, conseguentemente, da giustificare un trattamento sanzionatorio più mite rispetto al cumulo materiale dei reati.

Allora, conclude la Corte, il riconoscimento della continuazione, necessita, anche in sede di esecuzione, così come nel processo di cognizione, di una approfondita verifica della sussistenza della descritta programmazione iniziale desunta da indici che concretamente la rivelino, quali “l’omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita”. Non è sufficiente, peraltro, valorizzare la presenza di taluno degli indici suindicati se i successivi reati risultino comunque frutto di determinazione estemporanea.