๐๐ ๐ฉ๐ข๐ฅ๐ฅ๐จ๐ฅ๐ ๐๐ข ๐๐ข๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ ๐๐ ๐ ๐๐ง๐ง๐๐ข๐จ ๐๐๐๐: Contrabbando e tabacco elettronico
Contrabbando e tabacco elettronico
Cassazione penale, sez. III, n. 3467 del 28 gennaio 2020
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Al momento del controllo doganale viene rinvenuto un quantitativo di prodotti liquidi da inalazione per 4500 ml, corrispondenti a oltre 25 chili di tabacco.
Il liquido viene sequestrato in quanto si ritengono sussistenti gli indizi del reato di contrabbando di cui allโart. artt. 291-bis, comma 1, e 293 del d.P.R. n. 43 del 1973.
Sennonchรฉ la corrispondenza tra tabacco e liquido da inalazione รจ disposta da taluni atti amministrativi dellโAgenzia delle dogane e dei monopoli, emanati sulla base di specifiche procedure tecniche. In merito, la Corte chiarisce che il rapporto di equivalenza disposto da tali atti รจ valido non solo ai fini della commisurazione dellโimposta di consumo, ma anche ai fini della configurabilitร del reato di cui allโart. 291 bis del d.P.R. n. 43 del 1973; ciรฒ in quanto lโart. 62 co. 1 bis del d.P.R. n. 504 del 1995- che regola lโapplicazione dellโimposta al consumo su simili prodotti – va integrato con il comma 7 bis del medesimo articolo che richiama appunto il co. 1 bis (ivi incluso il rapporto di equivalenza ivi indicato) al fine di individuare i prodotti (da inalazione) a cui estendere le ipotesi delittuose giร previste per il tabacco tradizionale.
Tali norme sono definite norme penali in bianco in quanto, ai fini dellโapplicazione del reato di cui allโart. 291 bis d.P.R. n. 43/1973 cit., โsono integrate da provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle dogane e monopoli, che si basano sul raffronto fra i tempi medi per il consumo di sigarette tradizionali (con un campione composto dalla cinque marche piรน vendute) e quelli per il consumo di sigarette elettroniche (con un campione composto da dieci marche di liquido in commercio)โ.
Lโeterointegrazione della norma penale con atti amministrativi รจ ritenuta compatibile con il principio di riserva di legge in ambito penale a determinate condizioni che, individuate, fra lโaltro, dalla C. Cost. n. 21/2009, sono ritenute sussistenti nel caso di specie.
La norma di legge, infatti, individua chiaramente il nucleo di disvalore della condotta e identifica adeguatamente gli atti chiamati a integrare il precetto; neppure รจ violato il principio di determinatezza in quanto il quadro ordinamentale รจ individuato in modo da rendere immediatamente percepibile quale sia la condotta repressa.