๐๐ ๐ฉ๐ข๐ฅ๐ฅ๐จ๐ฅ๐ ๐๐ข ๐๐ข๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ ๐๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐๐๐๐: cubetti di porfido e responsabilitร del comune ex art. 2050 c.c.
Cubetti di porfido e responsabilitร del Comune ex art. 2050 c.c.
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Corte di Cassazione, sez. VI Civile, ord. n. 33724 del 18 dicembre 2019
I detrattori della pavimentazione in cubetti di porfido troveranno forse ulteriori argomenti in questa Sentenza.
ร riaffermato il principio secondo cui il comportamento colposo del danneggiato (che sussiste quando egli abbia usato un bene senza la normale diligenza o con affidamento soggettivo anomalo) puรฒ โ in base ad un ordine crescente di gravitร โ o atteggiarsi a concorsoย causaleย colposo (valutabile ai sensi dell’art. 1227, comma 1, cod. civ.), oppure escludere il nessoย causaleย tra cosa e danno e, con esso, la responsabilitร del custode (integrando gli estremi del caso fortuito rilevante a norma dell’art.ย 2051ย cod. civ.; v. tra le altre: Corte appello Catanzaro sez. II, 14/10/2019, n.1969).
Ebbene, nel caso di specie, lโessere la caduta avvenuta in una strada pavimentata con cubetti di porfido – caratterizzata dallโโutile prevedibilitร dellโirregolaritร della pavimentazioneโ e in condizioni di piena visibilitร – รจ ritenuta circostanza idonea a dimostrare la negligenza della danneggiata al punto da interrompere “il nesso causale tra la cosa e il danno”.
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โฆsecondo la giurisprudenza di questa Corte in tema di responsabilitร civile per danni da cose in custodia, la condotta del danneggiato, che entri in interazione con la cosa, si atteggia diversamente a seconda del grado di incidenza causale sullโevento dannoso, in applicazione – anche officiosa -dellโart. 1227 c.c., comma 1, richiedendo una valutazione che tenga conto del dovere di ragionevole cautela, riconducibile al principio di solidarietร espresso dallโart. 2 Cost., sicchรฉ, quanto piรน la situazione di possibile danno รจ suscettibile di essere prevista e superata attraverso lโadozione da parte del danneggiato delle cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze, tanto piรน incidente deve considerarsi lโefficienza causale del comportamento imprudente del medesimo nel dinamismo causale del danno, fino a rendere possibile che detto comportamento interrompa il nesso eziologico tra fatto ed evento dannoso, quando sia da escludere che lo stesso comportamento costituisca unโevenienza ragionevole o accettabile secondo un criterio probabilistico di regolaritร causale, connotandosi, invece, per lโesclusiva efficienza causale nella produzione del sinistro (Cass., 01/02/2018, n. 2480);
in questa generale cornice ricostruttiva, quanto piรน la situazione di possibile danno รจ suscettibile di essere prevista e superata attraverso lโadozione da parte del danneggiato delle cautele normalmente attese e prevedibili in rapporto alle circostanze, tanto piรน incidente deve considerarsi lโefficienza causale del comportamento imprudente del medesimo, fino a concretizzare la soluzione del nesso in parola (Cass., 03/04/2019, n. 9315, in fattispecie analoga);
nel caso, la Corte territoriale ha fatto buon governo di questi consolidati principi perchรฉ ha accertato, dandone conto nella motivazione tuttโaltro che apparente, lโinterruzione del nesso causale in ragione, dirimente, dellโutile prevedibilitร dellโirregolaritร della pavimentazione in porfido, in particolare in una camminata effettuata con piena visibilitร diurna, affatto esclusa dalla residenza in altra cittร della danneggiata che, peraltro, deduce la circostanza in questa sede senza dimostrare idoneamente, come sarebbe stato necessario, di averne fatto allegazione nelle fasi di merito;